5 libri per capire come la rivoluzione digitale sta cambiando il nostro mondo

by Dec 9, 2019Analisi Social Network, Intelligenza Artificiale

Abbiamo scelto cinque libri (pubblicati tutti nel 2019) di cinque (anzi sei) autori italiani che raccontano la rivoluzione digitale ancora in atto da svariati punti di vista, toccando temi di cui da tempo sentiamo parlare: innovazione, big data, cybercrime, intelligenza artificiale.

Cosa comporta questa rivoluzione digitale per le nostre vite? E soprattutto, a che punto siamo? All’interno del suo vortice con spinte centripete positive oppure la percezione è quella di un desiderio di fuga dalle sue conseguenze nefaste? Tra atteggiamenti proattivi e aspettative apocalittiche vediamo ora cosa potremmo trovare quali spunti di riflessione in questi libri.

1. “Viaggio nell’innovazione, dentro gli ecosistemi del cambiamento globale” di Roberto Panzarani (Guerini e Associati, 2019)

In questo libro si parla di viaggi un po’ particolari, quelli alla scoperta di ecosistemi che favoriscono il germogliare delle idee e delle loro applicazioni. Roberto Panzarani, già autore di altre pubblicazioni in tema di innovazione e profondo conoscitore dei luoghi dove la si tocca con mano, suggerisce come la visita ad aziende, parchi tecnologici, università, centri di ricerca, e incubatori costituisca un acceleratore formidabile per la conoscenza di nuovi modelli di business e organizzativi. Ciò che in breve tempo sta modificando le nostre abitudini aziendali e i nostri mercati. Risulta pertanto fondamentale apprendere per tempo questi nuovi modelli: dalla Silicon Valley alla Chilecon Valley, dalla Israel Valley all’Indian City of Bangalore, dal Cambridge Science Park al Science Park Berlin Adlershof e tanti altri. Un libro che ci fa provare l’emozione di viaggiare nel vero e proprio cosmo dei micro luoghi dell’innovazione.

2. “Big Data. Come stanno cambiando il nostro mondo” di Marco Delmastro e Antonio Nicita (Il Mulino, 2019)

Quest’opera ha il pregio di essere al tempo stesso una pubblicazione accademica e quindi molto rigorosa e un resoconto giornalistico, pertanto accessibile. Marco Delmastro, direttore del Servizio economico-statistico dell’ AGCom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), e Antonio Nicita, ordinario di politica economica all’Università di Roma “La Sapienza”, nonché commissario uscente dell’Autorità medesima, trattano un tema, quello dei Big data, che influenza «ogni sfera della nostra vita, pubblica e privata». 

Quando parliamo di Big data facciamo riferimento ad alcune caratteristiche fondamentali: la velocità, la varietà e il volume dei dati raccolti e processati. E da queste tre caratteristiche si genera anche la quarta v, il valore dei dati.

“I Big data trasformano lo scambio di informazioni – prima legato alla nostra curiosità e al tempo libero – in un rapporto economico tra i dati rilasciati con la profilazione e l’informazione che viene ritagliata su misura per noi. Cambia il rapporto tra consumatore e servizio perchè al centro c’è il dato come bene economico. Ciascuno di noi è al tempo stesso fruitore di informazioni e produttore delle stesse in un nuovo mercato che va pertanto valutato e regolato”  – così spiega Antonio Nicita in una recente intervista.

3. “Humanless. L’algoritmo egoista” di Massimo Chiriatti (Hoepli, 2019)

#Humanless. L’algoritmo egoista di Massimo Chiriatti cerca proprio di fare chiarezza su quanto e come sia cambiato il nostro rapporto con le macchine, diventate non più e non solo strumento ma anche compagne di lavoro e di vita.

“Il libro – racconta Chiriatti – vuole spiegare in modo semplice le dinamiche, le principali scelte, i rischi e le opportunità della società algoritmica”. 

Creato, non generato. L’algoritmo, si legge nel libro, è stato cresciuto dall’uomo ed è diventato egoista. “Ne farò vedere delle belle, anzi delle brutte, per i molti errori derivanti da modelli statistici mal calibrati e business model insostenibili”, promette l’algoritmo dalle pagine di #Humanless, per poi tranquillizzare subito dopo: “Troveremo il modo di lavorare insieme per il migliore dei mondi possibili”.

Una lettura interessante pensata per chi sta per scegliere un percorso lavorativo e deve capire come relazionarsi con algoritmi non più passivi, ma attivi; per i policy maker (imprenditori, sindacati, politici) che vogliono capire a cosa porterà la creazione di queste piattaforme basate sull’AI; per chi vuole approfondire l’impatto che gli algoritmi, oltre alla globalizzazione, avranno sul mondo del lavoro.

4. “Cybercrime. Attacchi globali, conseguenze locali” di Carola Frediani (Hoepli, 2019)

L’autrice esamina nel dettaglio tre casi: il primo è quello creatosi a seguito della massiccia diffusione del ransomware Wanna Cry, che a partire dal mese di maggio 2017 ha messo in ginocchio ospedali e aziende ad iniziare dal Regno Unito e che ha causato danni per svariati milioni di sterline.

Il secondo focus di approfondimento riguarda invece l’attacco informatico che nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali americane del 2016 ha colpito il Partito Democratico, in modo particolare le e-mail del Presidente della campagna elettorale di Hillary Clinton, John Podestà, che sono poi state diffuse man mano da Wikileaks.

Il terzo caso infine è dedicato ad una analisi dei mercati “neri” presenti nel dark web, mercati neri dove viene venduto di tutto, soprattutto merci illecite: droga, software malevoli, credenziali bancarie e soprattutto dati personali sottratti da hacker malintenzionati, anche qui analizzando dei casi specifici, in particolare quello che ha riguardato Alphabay.

Una pubblicazione che si legge molto bene, sia da parte da chi è addentro alla materia che da parte del semplice curioso, in quanto il linguaggio non è mai esclusivamente da “addetti ai lavori” e le varie storie vengono raccontate con i ritmi tipici di una “spy-story”, tenendo il lettore incollato alle pagine fino alla fine.

5. “L’ultimo sapiens. Viaggio al termine della nostra specie” di Gianfranco Pacchioni (Il Mulino, 2019)

Gianfranco Pacchioni, docente di chimica all’Università di Milano Bicocca, scienziato attento sia agli aspetti organizzativi della ricerca sia alle ricadute sociali delle scoperte scientifiche, è ritornato sui racconti d’invenzione di Primo LeviStorie naturali (1966) e Vizio di forma (1971) – usandoli come lente per mettere a fuoco alcune delle più produttive linee di ricerca della scienza e della tecnologia contemporanee.

Ne è risultato un libro vivace, inquietante e istruttivo: da un lato un omaggio al grande scrittore torinese, che ha dato prova di una lungimiranza a volte davvero straordinaria, dall’altro un aggiornamento sul nostro presente e soprattutto sul nostro futuro prossimo che non può non destare sconcerto. Il senso complessivo delle trasformazioni e innovazioni in atto è annunciato dal provocatorio titolo L’ultimo Sapiens, doppiato dalla céliniana specificazione Viaggio al termine della nostra specie.

Pacchioni immagina un mondo diviso con un tono che oscilla tra fascinazione e allarme. Da una parte gli umani supertecnologici, i Tecno-sapiens, abitanti le regioni più avanzate del pianeta, che grazie ai costosissimi ritrovati della ricerca sono in condizione di potenziare le proprie capacità fisiche e mentali, di controllare e dominare la realtà circostante, di vivere vite indefinitamente lunghe; dall’altra i Vetero-sapiens, sempre più arretrati e dipendenti, sempre meno necessari. Un finale che richiama alla mente un classico della distopia, Il mondo nuovo di Aldous Huxley. Diventeremo davvero così?

Buone letture!