Partiamo da una certezza: il 2020 difficilmente sarà dimenticato. I primi mesi dell’anno saranno per sempre ricordati come il periodo segnato dalla diffusione iniziale del coronavirus. Un momento di crisi, e anche di grande paura, che ha portato però all’accelerazione di alcune tendenze, già precedentemente esistenti, creando di fatto un nuovo riassetto.
Pensiamo ad esempio allo smartworking, agli acquisti online, al distanziamento sociale. Termini che se una volta offrivano un risvolto futuristico, oggi sono di fatto la nostra quotidianità. Tra queste, naturalmente, l’uso del mobile è quello che ha visto l’incremento maggiore: e non solo per quanto riguarda gli acquisti; anche i video e i giochi su dispositivi mobile hanno registrato aumenti, portando a tariffe più costose sugli annunci per l’engagement.
Così come “l’alta marea solleva tutte le barche, ma non allo stesso modo”, anche il coinvolgimento nei social media è aumentato complessivamente, ma Instagram e Snapchat hanno avuto impatti più elevati di altri canali. Facebook ha comunque sfruttato l’opportunità per consolidare la propria piattaforma tramite acquisizioni mirate.
L’84% degli utenti preferisce acquistare i prodotti dei brand che segue sui social network rispetto a quelli dei competitor; il 75% dei consumatori ha intenzione di aumentare la propria spesa a vantaggio dei marchi di cui è fan.
…senza dimenticare il fenomeno Tik Tok
La nuova attenzione verso l’online ha portato anche i brand a relazionarsi non più – e non solo – con le persone fisiche, ma con una community online, più coesa, compatta, che ora richiede alle aziende stesse un coinvolgimento sui temi più importanti, come l’uguaglianza razziale.