Smart Grid

Entro la fine del 2020, l’Unione europea dovrà sostituire l’80% dei vecchi contatori della luce elettrica con smart meter. Questi nuovi device, agendo direttamente sui consumi finali, unitamente alle Smart Grid, dovrebbero favorire una riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 10%. 

L’obiettivo è attivare 200 milioni di smart meter per l’elettrificazione (e 45 milioni per il gas) entro la fine dell’anno (per un investimento complessivo stabilito nel 2014 di 45 miliardi di euro). Ma cosa sono le Smart Grid e perché sono fondamentali per il nostro futuro? 

Cosa sono le Smart Grid

Le smart grid – conosciute anche come “rete intelligente” – sono un’evoluzione delle reti di energia elettrica che dal XX secolo “diffondono” l’energia da pochi generatori o centrali a un grande numero di utenti. Un’innovazione, questa, che consente di far viaggiare l’energia elettrica da più nodi rendendo la rete in grado di rispondere tempestivamente alla richiesta di maggiore o minore consumo di uno o più utenti, come un vero e proprio organismo intelligente. 

Questo permetterebbe un uso più razionale dell’energia e la risoluzione di problemi come il sovraccarico della rete o le variazioni di tensione.

Dal 2002 ad oggi, in Europa, si legge in un Report del Joint research centre (Jcr), sono stati lanciati 950 progetti Smart Grid, di cui 324 frutto di consorzi a cui hanno partecipato più paesi, per un totale di 5 miliardi di euro di investimenti. Anche a livello mondiale, sono cresciuti rapidamente gli investimenti e i guadagni, tanto che il mercato globale delle Smart Grid potrebbe arrivare a valere complessivamente circa 93 miliardi di dollari nel 2026, secondo stime di Reports and Data.

Intervista a Mario Mauri, Gruppo Sorgenia

L’Italia è stata la prima nazione del mondo a dotarsi di Smart Grid su scala nazionale nel 2006: precisamente, a Benetutti, un paese di 1850 abitanti, in provincia di Sassari, dove è stato avviato un progetto per realizzazione di una rete intelligente sull’intero territorio cittadino. 

Approfondiremo questo tema nel nuovo podcast di Digital Jam, con una lunga intervista a Mario Mauri, Sales Director di Sorgenia, con cui abbiamo parlato inoltre di costo dell’energia, energie sostenibili e ambiente. Iniziamo subito…

Perché Smart Grid sono così importanti?

Con le Smart Grid l’utilizzatore finale e il consumatore diventano parte attiva, cioè in grado di produrre energia elettrica. Questa energia viene utilizzata nel miglior modo possibile, sia nell’ecosistema locale – ad esempio con le ricariche delle automobili – sia, dal punto di vista più generale, nella rete elettrica. Le Smart Grid sono ecosistemi che vanno sempre più diffondendosi e rendono la rete più disponibile anche verso il consumatore finale. 

In questa evoluzione, stiamo passando da un concetto statico a uno dinamico di fruizione della rete elettrica.

Si è passati da una rete concepita molti anni fa, dove l’energia fluiva da grandi impianti di produzione verso l’insieme degli utilizzatori finali, a un insieme, invece, di tanti piccoli impianti di produzione, che si affiancano a quelli più grandi, dove la rete svolge un ruolo bidirezionale. Non solo porta l’energia al consumatore ma prende l’energia dal consumatore, per utilizzarla al meglio. Per rendere questo possibile ci sono diversi livelli di difficoltà, dal punto di vista della sicurezza, ma anche dal punto di vista della gestione. Insomma, un mondo che 50 anni era difficile da immaginare…

In questo, le reti di calcolo e la potenza di calcolo sono fondamentali.

Alle reti di calcolo, e alla potenza di calcolo, si aggiungono anche le tecnologie della Blockchain, perché mettere energia significa anche contabilizzarla. In tale contesto, la tecnologia della Blockchain è abilitante nelle applicazioni delle smart grid. – Scopri di più sulla Blockchain

Qual è il loro ruolo delle Smart Grid nel piano energetico nazionale? E sul tema della sostenibilità?

Le Smart Grid abilitano e rendono possibile la produzione locale. Ad oggi in Italia ci sono 900mila impianti fotovoltaici: oltre il 90% sono piccoli impianti posizionati sui tetti delle nostre case. Il piano energetico ne deve tener conto perché sicuramente è un elemento che favorisce la sostenibilità. Molto spesso, infatti, questi piccoli impianti, fatti dalle comunità locali o quelli delle nostre abitazioni hanno un livello di sostenibilità elevato, inoltre sono destinati a crescere come numero e a migliorare tecnologicamente. L’impianto fotovoltaico è un impianto che ha un impatto ambientale bassissimo ed è in grado di produrre energia elettrica per moltissimi anni. 

In questo processo di innovazione energetica come si colloca l’Italia?

L’Italia è un paese molto avanzato. Uno degli elementi che più la caratterizza è sicuramente la misurazione intelligente dell’energia. In tale contesto, abbiamo sperimentato nuove tecnologie molto in anticipo anche rispetto ad altri paesi europei. Quindi, sicuramente, possiamo affermare di essere un paese che rappresenta un nucleo importante nell’evoluzione delle Smart Grid. E non è poco, se pensiamo che oggi si discute su un tema importantissimo quale la mobilità elettrica. Un auto elettrica è soprattutto una batteria, e una batteria può essere anche un soggetto che può immettere energia in rete quando l’auto non è utilizzata, svolgendo quindi un ruolo attivo. Ecco, siamo un paese che è avanti su alcune tecnologie e su alcuni fattori, su altri aspetti invece non siamo ancora i primi della classe…


Continua ad ascoltare l’intervista sul nostro podcast dedicato alle Smart Grid

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