“E se le nuove tecnologie non fossero solo prodotti destinati ai dipartimenti di marketing ma veri e propri ‘attrezzi’ da usare per promuovere un modello di sviluppo sostenibile?”. Con questa domanda è iniziata la nostra chiacchierata, davanti al solito caffè, con Pierluigi Laurenzi, Senior Customer Account di Chorally.
Un incipit che ci ha permesso, attraverso i libri proposti da Pierluigi, di cercare una chiave di lettura per capire se c’è e qual è la strada per utilizzare nel migliore dei modo le nuove tecnologie e come sfruttare al massimo le loro potenzialità nel campo sociale.
Iniziamo questo percorso con questa interessante pubblicazione, in cui gli autori esplorano il paradosso della maggior parte degli interventi attuati per risolvere la povertà dei paesi del terzo mondo. Nel libro si spiega infatti come le soluzioni di oggi e i grandi budget, spesi in opere di beneficenza per far uscire dalla povertà alcuni dei paesi del terzo mondo, non abbiano prodotto risultati e anzi a volte abbiano reso i paesi persino più poveri. Lo sviluppo di nuove tecnologie potrebbe portare alla nascita di aziende e mercati che a loro volta porterebbero alla promozione del paese. Il libro illustra, con esempi concreti, come nella maggior parte dei paesi la prosperità a lungo termine non si raggiunge riducendo la povertà, ma investendo in innovazioni che creano dei nuovi mercati e come questi abbiano funzionato come volano per uno sviluppo economico sostenibile. Un valido investimento innovativo crea un mercato e tre risultati distinti:
Gli investimenti di aziende come la Sony nel Giappone del dopoguerra ne sono un limpido esempio. Il percorso verso la prosperità può essere diverso solo se sostenuto da un continuo impegno nell’innovazione.
Per essere certi che le aziende “sopravvivano” alla trasformazione digitale che stiamo vivendo, Dial ci guida attraverso la comprensione delle nuove tecnologie e dell’approccio corretto per sfruttare al massimo le opportunità che offrono. Disruptive è quella forza che sconvolge, creando un’interruzione e provocando un cambiamento in ciò che prima era considerato normale. E non si riferisce solo all’innovazione, ma anche al modo di pensare, di comunicare e di agire delle persone, costringe le aziende a cambiare.
Per affrontare queste forze sono prima di tutto indispensabili specifici atteggiamenti mentali, approcci innovativi al corretto utilizzo di strumenti così potenti.
Motivazione focalizzata in una mission, agire con consapevolezza ed essere collaborativi per scambiarsi idee e operare con maggiore agilità sono le attitudini mentali più potenti e necessarie per sfruttare al meglio le nuove tecnologie.
Come è facile immaginare tra le nuove tecnologie più disruptive ci sono quelle correlate al web, soprattutto in considerazione dell’enorme platea che utilizza tali strumenti. Social media, e-commerce e marketplace per la condivisione di risorse saranno sempre più centrali nelle organizzazioni del futuro.
Come è altrettanto facile intuire come saranno altrettanto profonde le modifiche alle nostre abitudini quotidiane che arriveranno da nuovi smartphone sempre più potenti; IoT (l’internet delle cose) ed l’AI governeranno sempre di più le nostre vite reali.
E per far “funzionare” tutto questo al meglio sarà fondamentale un’evoluta capacità di analisi, analizzare velocemente un gran numero di informazioni saranno sempre più determinanti per i piani aziendali. I Big data analytics sconvolgeranno il modo di fare business al pari delle blockchain e delle criptovalute. Infine ma non per ultimo vanno sicuramente considerate altre tecnologie che dimostrano un alto potenziale, una possibilità di crescita esponenziale.
Essere pronti al prossimo sconvolgimento significa avere un giusto assetto mentale unito alla conoscenza e all’utilizzo dell’innovazione tecnologica.
The Innovator’s Dilemma ci offre un’analisi sull’impatto che hanno le tecnologie dirompenti sulle aziende. Christensen ci fornisce una guida per capire quando non è giusto dare ascolto ai clienti, quando investire e come affrontare con successo le innovazioni dirompenti.
Illustrando diversi tipi di cambiamento tecnologico, l’autore evidenzia le difficoltà delle grandi aziende nell’adeguarsi in tempo utile ai grandi cambiamenti tecnologici che ridefiniscono le traiettorie di performance in modo radicale.
Spesso il problema è dovuto al tempo che impiegano a riadattare la loro strategia, così come i rischi che sono disposte ad assumersi. Inoltre, altro aspetto da non sottovalutare, è che spesso le tecnologie innovative offrono inizialmente bassi margini di guadagno, cosa questa a cui le grandi aziende non sono interessate.
Questo spazio è stato preso dalle startup: queste infatti si sono fatte spazio nel mercato ed una volta aver sviluppato il prodotto di base sono riuscite a trovare il mercato e i nuovi clienti..
Le grandi aziende, per essere competitive, possono adottare cinque possibili strategie per trarre vantaggio dalla situazione avversa in cui nuovi e innovativi competitors si affacciano sul mercato.
Una volta che il mercato è stato individuato possono
La differenza tra le aziende di successo e quelle che falliscono non sta nella correttezza della strategia iniziale, ma nella capacità di modificarla coi dati accumulati progressivamente tramite l’apprendimento, le prove e gli errori. L’importante non è solo ascoltare quello che i potenziali clienti dicono, ma soprattutto osservare ciò che fanno.
«Quella che mi accingo a raccontare è una storia sconcertante. Si tratta forse della storia più sconcertante che sia mai emersa nell’ambito delle scienze fisiche dal diciassettesimo secolo in poi. Ed è anche una storia vera».
Infine, ecco il mio ultimo libro, la Meccanica quantistica e senso comune. In questo testo David Albert affronta i fondamenti concettuali della meccanica quantistica.
Visti da vicino, i fenomeni quantistici più semplici pongono continue sfide alla logica e al senso comune rivelando un elemento di incertezza e di imprevedibilità al fondo della natura di tutte le cose.
Albert ci fa letteralmente toccare con mano, col suo stile inimitabile, i risultati paradossali in cui sfociano le esperienze fondamentali della meccanica quantistica e il fallimento di ogni tentativo di conciliare le osservazioni sperimentali con il senso comune.